Samsung, punto della situazione sui Solid State Disk
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Michael Yang, flash marketing manager di Samsung, parla del presente e del futuro dei dischi Solid State, la cui diffusione potrebbe interessare praticamente tutti gli ambiti, server compresi

Si parla ormai da anni di Solid State Disk. Già nel lontano settembre del 2006 Hardware Upgrade pubblicò i primi test prestazionali, "rubati" nel corso dellIFA di Berlino proprio su un notebook Samsung, uno dei produttori della prima ora in ambito prettamente informatico. Questa tipologia di dischi, è bene ricordarlo, esiste da moltissimi anni, utilizzata però soprattutto in ambiti industriali o militari e venduti a prezzi proibitivi.
Samsung, dicevamo, è stata una delle prime aziende a credere nei dischi Solid State, realizzati utilizzando esclusivamente chip memoria al posto dei tradizionali dischi rotanti e testine. Sebbene ci siano voluti circa 2-3 anni per vedere le versioni commerciali di quei primi prototipi, siamo giunti al momento in cui i Solid State Disk, che abbrevieremo in SSD, stanno facendo gola a molte aziende attive nel panorama informatico, sebbene con prezzi ancora elevati.
Come riporta CNET, Michael Yang, flash marketing manager di Samsung, fa il punto della situazione. Sebbene i SSD godano di una indubbia superiorità in termini di resistenza meccanica e prestazionale in termini di tempi di accesso, esiste ancora qualche reticenza sotto il profilo dellaffidabilità "logica". Il timore di alcuni, insomma, è quello di pagare con la perdita dei dati alcuni problemi legati alla vita media delle singole celle memoria. E risaputo infatti che mediamente una cella memoria è contraddistinta da un numero finito di cicli di scrittura, oltre il quale vi è il rischio di "failure" irreversibile.
Mr. Yang assicura che le tecnologie definite di "wear leveling", già descritte in altre occasioni sulle nostre pagine, mettono al riparo da qualsiasi sorpresa in tale senso. Il controller del disco, insomma, provvede a ripartire in modo omogeneo i dati in scrittura, evitando che vengano coinvolte nelloperazione sempre le stesse celle. Scongiurata quindi la disomogeneità in fatto di vita media delle singole celle, che vengono in ogni caso garantite per durare anche più di un disco tradizionale, anche per cicli di scrittura molto frequenti. E molto più probabile che si guasti prima il controller, secondo Michael Yang, sebbene questa sia una condizione gravata da una probabilità molto bassa.
A sorprendere Samsung, in ogni caso, è stata la domanda di SSD in ambito server, nonostante i prezzi alti. A far gola alle aziende il tempo di accesso, migliaia di volte inferiore a quello dei dischi tradizionali, caratteristica che garantisce prestazioni di gran lunga superiori in certi ambiti. Se a ciò si unisce la maggiore affidabilità meccanica, ne esce un quadro molto roseo per i SSD in questo settore, trascurato per ora da quasi tutti i produttori, concentrati su soluzioni mobile.
Questa nuova ed inattesa domanda ha portato Samsung alla promessa di un nuovi dischi fino a 250GB entro la fine dellanno, sebbene non esistano indicazioni sul form factor. Altra buona notizia, le previsioni parlano di una riduzione dei prezzi nellordine del 35-45% di anno in anno per i SSD, motivo per il quale assisteremo ad una diffusione sempre più massiccia di questo tipo di dischi. Un altro annuncio importante per il settore mobile riguarda lo studio di nuovi design ultrasottili, che permetteranno di realizzare apparecchi dallo spessore davvero ridotto. Non resta che attendere dunque, soprattutto lannunciato taglio dei prezzi.

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