Western Digital, il futuro "green" dei dischi esterni
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Una recente conferenza di Western Digital ha permesso di capire quali saranno le mosse dellazienda americana in fatto di hard disk, confermandosi diversa sui generis fra le aziende attive nel panorama storage. Nessun Solid State allorizzonte a breve, ma dischi esterni in ogni veste, forma e colore, soprattutto "verdi

Siamo convinti che parlare del settore storage (archiviazione) in ambito informatico non sia mai tempo sprecato, anche in virtù dei diversi scenari che si stanno aprendo in questo ambito negli ultimi tempi. Passati gli anni in cui tutto il settore storage era percorso da una certa pigrizia latente, siamo finalmente circondati da diverse novità. Non che la presentazione di dischi leggermente più capienti di generazione in generazione non si verifichi più, sia chiaro, ma assistiamo in contemporanea a quella che può essere definita una decisa divisione in più sotto-settori, ognuno con modelli, forme e tecnologie differenti.
Torniamo ancora un attimo indietro nel tempo. Da una parte in passato si potevano trovare dischi da 3,5 pollici definiti "desktop", quelli che troviamo allinterno dei PC tradizionali presenti sopra o sotto le nostre scrivanie; dallaltra dischi specificatamente studiati per essere ospitati in unità portatili, siano essi PC o lettori multimediali, . Questa la distinzione molto netta che trovavamo fino a qualche anno fa, cui si affiancavano categorie di prodotto come i dischi esterni, inizialmente accolti con freddezza da un pubblico non ancora dipendente da macchine fotografiche digitali, download più o meno selvaggio e scenari in ogni caso avidi di GB.
Stiamo ora assistendo alla nascita di prodotti che un non addetto ai lavori definirebbe senza alcun dubbio bizzarri, come per esempio i "netPC" (ASUS eee PC), nonché tutta quella schiera di prodotti in via di standardizzazione difficilmente descrivibili se non con grandi giri di parole. Nel settore fanno la propria comparsa anche i Solid State Disk, unità di archiviazione basate su chip memoria al posto dei tradizionali dischi rotanti abbinati a testine di lettura-scrittura, che si prefiggono per ora di incontrare la domanda del pubblico più esigente e facoltoso, ma che non nascondono velleità consumer (ovvero alla portata di tutti) da qui a qualche anno.
Come si colloca Western Digital in questo scenario? Lazienda statunitense è da sempre una sorta di eccezione fra i pochi produttori di hard disk. Non ha in listino dischi SCSI o SAS, motivo per il quale non si è fatta problemi a produrre quello che è nei fatti la famiglia di dischi desktop SATA più performante in assoluto, ovvero quella dei Raptor. Unità da 10.000 giri in un settore da anni fermo ai 7200 giri, in grado di accontentare il pubblico più esigente.
Non solo: Western Digital appare quasi anacronistica anche per quanto riguarda i nuovi "potenziali" prodotti. Nel futuro immediato sono spariti i modelli da 1,8 pollici, così come non vi è traccia di unità Solid State. Un segnale in netta controtendenza rispetto ai concorrenti, ma che potrebbe nascondere in realtà un discorso molto pragmatico e pieno di buonsenso. Analizziamo dunque parte del listino di Western Digital, opportunamente integrato dalla chiacchierata fatta con il personale presente alla conferenza, per capire cosa bolle in pentola.

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