Toshiba, per voce del proprio presidente Shozo Saito intervenuto ad un seminario sullargomento, avrebbe affermato che nel 2011 ben un notebook su quattro sarà dotato di Solid State Drive, in virtù dei drastici tagli di prezzo dei chip memoria e degli effettivi benefici offerti da queste particolari piattaforme di storage.
A riportare la notizia è Dailytech, che fornisce spunti interessanti di riflessione a livello tecnologico, sempre basandosi su quanto affermato da Mr. Saito. Due gli ostacoli ancora presenti nella diffusione di questi particolari dischi, che prendono il nome di prezzo e capienza.
Il primo problema sembra essere di fatto quello più facile da superare, in quanto il prezzo delle memorie è storicamente contraddistinto da notevoli ridimensionamenti verso il basso. Un vantaggio non da poco, che va di pari passo con il perfezionamento dei processi produttivi.
Toshiba ritiene possibile questo traguardo (25% del notebook con SSD nel 2011) concentrando la ricerca sullo sviluppo della tecnologia MLC, Multi-Level-Cell, unita allutilizzo di un processo produttivo di 30nm.
Allo stato attuale il processo produttivo utilizzato da Toshiba è quello a 43nm, superato da SanDisk (40nm) solo il mese scorso, in grado di produrre unità di archiviazione da 3 bit per cella. E per il 2009 che Toshiba passerà al processo produttivo a 30nm, con risultato finale ununità di archiviazione a 4 bit per cella, con dimensioni molto più ridotte e di maggiore capacità.
Celle di questo tipo permetteranno di archiviare molte più informazioni, oltre che consumare meno e garantire prestazioni migliori. Rimane da lavorare sui difetti che la tecnologia MLC paga nei confronti della SLC, Single-Level-Cell, ovvero prestazioni e vita media inferiori, ma Toshiba afferma di essere sulla strada giusta per colmare il gap grazie a processi di caching ed evoluzione tecnologica insita in un percorso di ricerca continua e ben supportata economicamente.